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    Monte Sernio dalla Val Aupa
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaR22

Monte Sernio dalla Val Aupa

Avvicinamento

Dalla statale n.13, Pontebbana, deviare verso Moggio proseguendo poi lungo la rotabile della val Aupa per poco meno di 8 km. Seguendo le indicazioni per il rifugio Grauzaria, si risale ancora a sinistra una stretta e ripida rotabile che termina in corrispondenza dell’inizio del sentiero CAI n.437 (m 727, cartello, piccolo parcheggio).

Descrizione

Seguendo le indicazioni si prende a salire decisamente inoltrandosi in un bosco misto a pino silvestre e pino nero nel cui sottobosco si nota alla fine di luglio l’aquilegia minore. Dopo poco il sentiero affianca un rio sulla destra poi, compiuta un’ansa, oltrepassa una sorgentella ed entra in un fitto bosco di faggio dove fioriscono la elleborina latifoglia e numerosi ciclamini. Fattosi più largo ed in alcuni punti anche lastricato, il sentiero lascia a sinistra la deviazione per Fassoz ed il ponte di Dordolla ed improvvisamente esce allo scoperto in prossimità dei ruderi di casera Flop (m 986), dominati dalla sfinge della Grauzaria. Superata la piccola schiarita, si rientra nell’ultima breve lingua di bosco per poi uscire definitivamente alla base del vallone del rio Fontanaz, in un ambiente più detritico e caratterizzato dalla presenza di mugo, rododendro irsuto e sorbi. Il sentiero sale lungo una traccia sassosa attraversando alcuni greti secondari ed affiancando il canalone principale che rimane sulla destra. Più in alto lo si attraversa definitivamente e si oltrepassa un ulteriore greto raggiungendo quindi il ripiano boscato dove sorge il rifugio Grauzaria (m 1250, panorama limitato dalla vegetazione). L’edificio, dopo una lunga stasi, è stato ampliato e risistemato e dal 2008 è nuovamente gestito ritornando così il principale punto di appoggio per l'esplorazione del gruppo Sernio Grauzaria. L’escursione prosegue a monte del rifugio, sempre lungo il sentiero CAI n.437 che sale a strette svolte nella faggeta. Usciti dal bosco, sulle praterie sottostanti al Foran de la Gjaline, con pendenza più attenuata si guadagna la ampia insellatura (m 1503) dalla quale si apre una magnifica visuale sul versante nord est del monte Sernio. Si scende per pochi metri nell’opposto versante poi, ad un bivio, lasciare a destra la prosecuzione per la casera del Mestri e proseguire per forca Nuviernulis (indicazioni su un sasso, segnavia CAI n.419). Si traversa piacevolmente tra mughi e larici contornando in alto l’ampio catino detritico sottostante. Più in alto si riprende a salire ad ampie svolte su una mulattiera sassosa ed in qualche punto rovinata tagliando alcuni aperti macereti ove fioriscono il rododendro irsuto ed il garofano di Montpellier. Dopo un curioso trittico di macigni si perviene al piccolo intaglio di forca Nuviernulis dominato dalla incombente mole della omonima torre (m 1732). Dalla forca si divalla per alcuni metri nell’opposto versante ma dopo poco occorre prestare attenzione ad un bivio sulla destra e proseguire lungo questo, seguendo le segnalazioni bianco gialle della Alta Via val d’Incarojo. La traccia scende ad assecondare uno sperone roccioso poi riprende a salire per completare l’aggiramento della torre. Dopo un breve passaggio su una piccola lama rocciosa il sentiero entra in una specie di valletta erbosa disseminata di mughi ed impreziosita dalla presenza di numerose stelle alpine. Raggiunta la forcella che separa la torre dal corpo principale del monte Sernio inizia il tratto più impegnativo della escursione. Si sale un faticoso pendio detritico colonizzato dal papavero giallo che porta ad una fascia rocciosa dove si incontra una prima difficoltà. Si tratta di una paretina inclinata ben appigliata che si risale con l’aiuto delle mani (II-). Oltrepassato questo punto si continua a salire lungo una serie di cengette intervallate da salti rocciosi meno impegnativi che conducono ad un ripiano. Si risale quindi ad una cengia aggettante ma facile poi, superato il successivo prato inclinato, ci si accorge di essere quasi alla sommità di un profondo ed incassato canalone detritico. Lo si risale per pochi metri sulla sinistra fin quando esso risulta bloccato da alcuni massi incastrati che si evitano a destra tramite una stretta cornice (I, il passaggio è breve ma serve attenzione). Ancora una serie di cengette detritiche e facili salti rocciosi e si raggiunge uno stretto intaglio sulla dorsale sud del monte. Dal forcellino si traversa orizzontalmente per pochi metri poi si riprende a salire lungo il crestone inclinato su roccette e placche coperte di detriti che rendono scomoda la già ripida salita. L’ambiente appare inospitale per la vita vegetale ma la potentilla rosea e l’eritrichio nano dimostrano la tenacia delle specie rupicole spingendosi fin qui. Ormai in vista della croce, guidati da alcuni ometti ci si sposta progressivamente sulla destra per sfruttare alcune zolle erbose. Lungo queste e poi per stretta cresta rocciosa si raggiunge l'antecima caratterizzata dalla croce di maggiori dimensioni e quindi in breve la cima del monte Sernio (m 2187). Data la posizione centrale ed isolata, il panorama che si apre è forse uno dei più completi ed estesi sulle Carniche orientali e sulle Giulie. Per la discesa si seguirà il medesimo itinerario.

Avvertenze

La via normale al monte Sernio è una escursione impegnativa e con le difficoltà concentrate nel tratto superiore (I e II-, non esposti). Dato il notevole dislivello, l’itinerario può essere diviso in due giornate pernottando al rifugio Grauzaria.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Rupe
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Luglio
Carta Tabacco
018
Dislivello
1600
Lunghezza Km
12,3
Altitudine min
727
Altitudine max
2187
Tempi
Dati aggiornati al
2004
I vostri commenti
  • 14/09/2021 Bellissima escursione, impegnativa ma onesta e molto remunerativa; i passaggi su rocce sono divertenti e il panorama dalla vetta assai vasto... nonostante la foschia di oggi che limitava un po' l'orizzonte. I sentieri sono in ordine, niente da segnalare, solo tanta bellezza
  • 07/07/2020 Correggo post precedente: Eritrichio nano e non “non ti scordar di me”
  • 07/07/2020 05/07/20 Oggi gita in famiglia sul Sernio, escursione seppur lunga molto appagante che fa dimenticare la fatica. Sentiero in ordine, la parte finale è abbastanza impegnativa. Grazie alla splendida giornata, la terza volta che ci saliamo, finalmente abbiamo potuto godere del magnifico panorama a 360. Lungo il percorso numerose stelle alpine, e bellissimi ciuffi di non ti scordar di me tra le rocce bianche. Al rientro sosta all’ accogliente rifugio grauzaria per dolce e caffè. Giornata indimenticabile, mandi a ducj
  • 14/06/2020 13 giugno, saliti a Forca Nuviernulis. Il tratto di sentiero dal parcheggio ai ruderi di casera Flop è stato allargato e risulta abbastanza pendente.Tra fumi di nebbie che vanno e vengono arriviamo al rifugio Grauzaria. I nuovi gestori raccontano del loro entusiasmo a lavorare in questo luogo appartato, non servito da strade, immerso nella natura, dopo l'esperienza nella gestione di un rifugio dolomitico, e degli ottimi rapporti collaborativi coi membri del CAI di Moggio.Gli sbuffi di vapori discontinui continuano a seguirci anche al Foran de la Gjaline e alla Forca Nuviernulis. La mulattiera/sentiero in tale tratto mostra abbondanti fioriture di pinguicola ma non solo. Diversi escursionisti sono in transito per la salita al Sernio. Invece per noi la Forca Nuviernulis oggi è la meta e facciamo ritorno mentre il cielo tornato sereno ci mostra i contrafforti montuosi prima celati e ci permette altre riprese video.
  • 18/08/2019 Fatto 18/08/2019 come da descrizione di SN. Percorso tutto in ordine. Nulla da aggiungere, neppure al commento di massimocadel, salvo dissentire sul fatto che sia “assolutamente per tutti” e “non alpinistica; questo è parzialmente vero fino alla forca Nuviernulis, poi, come giustamente indicato “puntinato” sulle Carte Tabacco, è un percorso con difficoltà alpinistiche. Per chi è fisicamente preparato si può fare in un’unica giornata, mettendo in preventivo circa 4h30m per la salita e 3h30m per la discesa. Naturalmente merita fatta. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 07/08/2017 Una Cima meravigliosa, in una posizione strategica per la vista di Carniche e Giulie contemporaneamente fino alle cime austriache.Non è un percorso da passeggiata (almeno gli ultimi 300 mt) ma sicuramente semplice se fatto (al solito) con perizia.Partenza da circa 700mt alla fine della stradina asfaltata (ampio parcheggio) che sale dopo l' incrocio per Dordolla provenendo da Moggio , Val Aupa.Il percorso fino al Rifugio Grauzaria è una tranquillissima passeggiata ai piedi delle prime Cime del Grauzaria ,tra le quali la nota Sfinge, un po' nel bosco e po' su ghiaie.Dal rifugio al Foran del la Gjaline altrettanto tranquillo e con pendenza morbida e costante .Arrivati in Foran si presenta la mole del Sernio, a guardarlo così da Nordest sembra impossibile la salita del monte.Si guadagna tra saliscendi F.lla Nuviernulis e si aggira l' omonima Torre per portarsi alla base della salita.Ora cambia tutto , la pendenza diventa più importante e il percorso tra ghiaie e rocce è a volte impegnativo ma mai pericoloso, sicuramente bisogna prestare attenzione e usare le mani ma la roccia è sana e le ghiaie a terra ben gestibili.In vetta soddisfazione tanta (anche se il caldo ha prodotto una abbondante foschia nell'aria), croce libro di vetta e campana.Per la discesa stesso percorso dell' andata ormai conoscendo la via si scende tranquillamente aiutandosi qua e là con le mani.Pausa in Rifugio consigliata , molto cortesi i gestori , solitamente non troppo frequentato.In definitiva una Cima che definirei importante come impegno ma assolutamente per tutti (non alpinistica insomma) , appagante e sicuramente da rifare in compagnia (ora che ci ho fatto amicizia).Se si cercano percorsi poco frequentati ma sicuri questo è uno di quelli.
  • 07/01/2017 In compagnia del buon Daniele, in data odierna è stata effettuata la salita del Monte. Sentieri in ordine, nulla da aggiornare alla relazione. Buone montagne a tutti.
  • 16/07/2015 10-07-2015 Saliti al rifugio Grauzaria per pernottamento e il giorno seguente raggiunta la vetta del monte Sernio con relativa discesa al parcheggio. Dopo 38 anni esatti ho rifatto questa splendida montagna che ha visto allora muovere i miei veri primi passi alpinistici su questo gruppo dolomitico assieme ad altri compagni.Per la mia signora è stata una conquista, per me un mondo pieno di ricordi con le sensazioni, di adesso e di allora, per un mito rimasto sempre nel cuore.
  • 05/07/2015 Non è stata promessa da marinaio, ci son voluti 4 anni ma alla fine quella frase”ti porto sul Sernio” si è realizzata, grazie Graziano...Giornata caldina per questa escursione e inizialmente anche umida, attacco del sentiero alle .6.15, rifugio Grauzaria ben sveglio e popolato, do confidenza ad un cane che si diverte a farmi lanciare un bastoncino per poi riportarmelo. Si va, sentiero senza problemi, un po' di erba alta, mughi invadenti e caldi, forca Nuviernulis , aggiramento della torre e alla paretina c'è chi scende, qualche altra difficoltà, ometti e segni giallini e alla fine l'antecima e la cima. Gran bella montagna, massiccia e ruvida, me la facevo più difficile, peccato che oggi il gran caldo abbia limitato la visibilità.
  • 09/06/2015 Saliti il 6/6/15 pernottando allo splendido ed egregiamente gestito rifugio grauzaria. Col caldo di questo periodo è stata ottima la scelta di partire alla alba dal rifugio riuscendo a fare col fresco tutto il percorso almeno fino alla forca nuviernulis. Dopo la forca il sentiero che sale per il Sernio è sufficientemente segnalato e pulito per raggiungere senza difficoltà la forcella tra il Sernio e la torre.poi tutto come da descrizione s.n. faticoso ma divertente e mai realmente pericoloso la traccia raggiunge la cima regalando un panorama unico e maestoso paragonabile ai giganti più noti e blasonati. Splendida montagna che,piena di gulie,canalini e sculture naturali, regala a chi ci sale uno spettacolo unico e gratificante. Direi che con questi caldi è preferibile dormire al rifugio data l esposizione al sole prolungata e i vari saliscendi della prima parte del percorso.
  • 04/09/2014 Saliti in data 21/08/14: nulla da aggiungere ai commenti precedenti, tutto invariato. Sentiero in ottime condizioni.
  • 03/09/2013 Un vero e proprio punto cardinale nell'orizzonte escursionistico del sottoscritto! Escursione veramente appagante. I 1600 metri di dislivello sembrano meno. Segnalo che, arrivati a forca nuviernulis, occorre perdere circa 30-40 metri di quota per incontrare la deviazione per il sernio, ben segnalata su una roccetta in terra, in corrispondenza di un tornante.Unico neo (dovuto ovviamente all'ineducazione) sono stati i numerosi mozziconi di sigaretta, lungo il percorso e sulla cima. Non mi pare neanche il caso di sottolineare i motivi di biasimo di un simile comportamento...ma non potete fumare a casa (o magari rimanerci, a casa)?
  • 07/09/2012 Dopo una settimana di forzata inattività, causa maltempo e impegni vari, oggi sono salito sulla cima del Sernio, seguendo l'itinerario proposto da SN. Concordo sostanzialmente con le osservazioni fatte dal commentatore precedente sulle difficoltà e i segnavia. Il panorama dalla cima è mozzafiato, si ha davvero la sensazione di essere al centro della Carnia! Mauro.
  • 27/08/2012 Giunto in cima lo scorso mese di luglio. Decisamente bello e, tutto sommato, più facile del previsto. Fino all'attacco della prima paretina il sentiero è agevole ed in condizioni perfette; poi i segnavia gialli, ormai sbiaditi, necessiterebbero una ripassatina. Aguzzare bene la vista negli ultimi 150 metri di dislivello per individuare i sv che mantengono la direzione della risalita completamente sulla destra. Il colpo d'occhio dal Foran de la Gjaline sulla massicciata imponente del Sernio è di quelli che ti lascia senza fiato e ti scoraggia il proseguimento. Non ho incontrato tratti eccessivamente esposti. Ad intinere ho incrociato Graziano "ferro" De Crignis dell'Aldo Moro di Paluzza, classe 1943, uno dei più forti podisti di montagna a livello mondiale. Io (classe 1963) arrancavo in salita bardato di tutto punto mentre lui, in discesa, se ne veniva giù a razzo, in calzoncini e canottierina, saltellando tra le rocce come uno stambecco (o pecora clonata adottata da camosci). Ci ho fatto la figura del Fracchia....
  • 31/08/2010 Escursione effettuata il 26/08/2010: il sentiero è risultato in ottime condizioni.Alcune note alla descrizione dell'escursione: il rifugio è di nuovo gestito già da alcuni anni; nell'ultima parte della salita (15 min dalla vetta, circa) è stata posta una targa a memoria di un aereo inglese schiantatosi sul monte durante la seconda guerra mondiale.In cima è presente solo la croce sull'antecima, dove è stato posto anche il libro di vetta.
  • 28/08/2007 percorso impegnativo ma non eccessivamente; per il rientro abbiamo utilizzato il sentioero che lascia sulla destra la Torre di Nuviernulis, scendebdo sui ghiaioni e riprendendo il sentiero 419 più in basso. Bello.
  • 02/06/2006 situaz neve buona nei tratti a nord. presenza neve ma non in zone difficili. a sud assolutamenet niente. al 27.05
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    07/07/2020 Stelle alpine
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    07/07/2020 Eritrichio nano
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    05/07/2015 la cima
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    05/07/2015 in vista dell'antecima
  • Monte Sernio. Monte Sernio avvolto da nuvole. . bernardinoud ...
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