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Tiarfin cima ovest da Casera Razzo |
08-07-2020 15:37 |
laura.molinari |
Escursione compiuta il 5 luglio 2020 in una giornata dal clima ideale, soleggiata, ma non troppo calda in quota. Lasciata l’auto nel parcheggio di Casera Razzo, abbiamo percorso per 150 metri la strada in direzione di Sella Ciampigotto, sino a portarci all’avvio del sentiero CAI 208, segnalato da un cartello ben visibile a distanza. La parte di avvicinamento avviene tramite lo stesso percorso descritto dalla guida di SN per la cima est del Tiarfin: inizialmente si sale tra arbusti sull’umido versante nord-ovest del Col Marende, dopo la sella di quota 2000 il paesaggio muta repentinamente, l’erba lascia il posto alla nuda roccia e si traversa il ghiaione sino a portarsi sotto la forcella di quota 2205, che viene raggiunta con una salita ripida ma breve, e dà accesso alla Busa del Tiarfin. Valicata la selletta, si abbandona ben presto il sentiero CAI per seguire invece sulla destra l’evidente traccia che traversa i ghiaioni, prima sotto il Tiarfin est e poi sotto l’ampia insellatura verde tra questo e la cima principale. Tralasciata la salita alla sella, si procede invece la traversata lungo il ghiaione ancora per 400 metri circa su traccia sempre ben visibile, sino a portarsi sotto l’evidente canalone che separa la cima principale da quella ovest. Qui la traccia si estingue e per la salita finale (150 metri di dislivello circa) è necessario rimontare faticosamente il fondo del canale per tutta la sua lunghezza. La pendenza è marcata e il ghiaione da risalire è grossolano e molto instabile, è necessario procedere cercando di sfruttare i passaggi più comodi e (relativamente) stabili ed evitando, per quanto possibile, di smuovere le pietre, innescando franamenti a catena. Più su il canale si restringe e compie un’ansa verso destra per aggirare una parete leggermente aggettante, che può costituire un buon punto di sosta in quanto abbastanza al riparo da eventuali scariche dall’alto. Si affronta quindi una paretina, ripida ma non verticale; l’arrampicata in sé non è difficile (la valuto inferiore al 2° grado), ma è necessario saggiare preventivamente gli appigli, per evitare che rimangano in mano (questo specie in discesa!); la paretina sbocca su un praticello sospeso appena al di sotto della merlatura di cresta, in vista della croce di vetta, che viene raggiunta in breve procedendo verso destra su erba e facili roccette. In quest’ultimo tratto non vi sono particolari difficoltà, tuttavia il terreno è sempre friabile ed è necessario porre particolare attenzione a non smuovere sassi, che cadrebbero esattamente sulla paretina e sul sottostante canale. La cima è piccola e rocciosa, con la sua sobria croce di legno, una cassettina di fortuna senza coperchio e qualche resto di foglio ormai macerato e illeggibile. Non ho ritenuto opportuno lasciare un quaderno, in quanto avrebbe sicuramente avuto vita breve. Il panorama è strepitoso! Per la discesa abbiamo ripercorso il canale con tutta la prudenza possibile e siamo ritornati sui nostri passi sino alla testata della Busa del Tiarfin. Qui abbiamo intercettato il CAI 224 e abbiamo guadagnato in breve Forca Rossa (o Forc. Rosa sulla Tabacco), tra splendide fioriture di ogni tipo. Discesi sul versante di Tragonia tra distese di rododendri in fiore, prima di arrivare alla Forcella della Croce di Tragonia abbiamo abbandonato il sentiero e proseguito liberamente – su terreno non sempre agevole – passando sopra il laghetto di Tragonia (ormai quasi completamente interrato) e poi scendendo a vista verso la sottostante pista (CAI 210), che ci ha rapidamente ricondotti a Casera Razzo. Escursione relativamente breve, a metà strada tra escursionismo ed alpinismo, in ambiente solitario ed eccezionalmente suggestivo. Non presenta punti particolarmente esposti, ma la risalita del canale sotto la cima risulta abbastanza impegnativa e richiede una certa esperienza, molta cautela e, naturalmente, l’uso del caschetto. Il giro da noi effettuato ha avuto uno sviluppo di circa 9 km per 800 metri di dislivello e un impegno di circa 5 ore, di cui 2 per la cima. Cartografia Tabacco 02. Allego qualche foto e il tracciato gpx (comprensivo del nostro fuori-sentiero sopra Forcella della Croce di Tragonia, che tuttavia sconsiglio: molto meglio seguire il sentiero CAI). Mandi a tutti! |
Allegato: DSC02615.JPG |
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08-07-2020 15:39 |
laura.molinari |
Il Crodon di Tiarfin come appare dalla Sella di quota 2.205. La cima ovest è quella appuntita a destra. |
Allegato: DSC02589.JPG |
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08-07-2020 15:41 |
laura.molinari |
Il traverso di avvicinamento sui ghiaioni del versante nord del Tiarfin |
Allegato: DSC02602.JPG |
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08-07-2020 15:42 |
laura.molinari |
Salita lungo il ripido ed instabile canalone tra la cima principale e la cima ovest del Tiarfin |
Allegato: DSC02604.JPG |
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08-07-2020 15:43 |
laura.molinari |
Il canalone visto dall'alto |
Allegato: DSC02609.JPG |
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08-07-2020 15:44 |
laura.molinari |
Superamento in arrampicata della paretina |
Allegato: DSC02612.JPG |
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08-07-2020 15:46 |
laura.molinari |
Superata la paretina, si esce su terreno più facile e resta solo una breve salita per la cima |
Allegato: DSC02613.JPG |
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08-07-2020 15:47 |
laura.molinari |
L'uscita della paretina, il praticello sotto la cresta ed il tratto di salita finale visti dalla cima |
Allegato: DSC02616.JPG |
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08-07-2020 15:48 |
laura.molinari |
Tiarfin est e cima principale visti dalla cima ovest |
Allegato: DSC02617.JPG |
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08-07-2020 15:49 |
laura.molinari |
Distese di rododendri fioriti sopra Forcella della Croce di Tragonia, sulla via del ritorno |
Allegato: DSC02684.JPG |
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08-07-2020 17:50 |
luciano.regattin |
Ciao Laura, allora ci siamo visti alla forcella dove c'erano le Nigritella rubra, poi sono ridisceso verso nord mentre voi avete proseguito in versante Tragonia. Descrizione impeccabile, come sempre! |
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09-07-2020 16:57 |
laura.molinari |
Grazie Luciano! Allora eri tu l'escursionista solitario ... :-) Peccato non esserci presentati, ma ci sarà senz'altro un'altra occasione! |
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20-07-2020 19:04 |
MauroGo |
Ciao Laura, il Tiarfin era da lungo tempo nella mia lista dei monti da salire e oggi l'ho fatto, prima la cima ovest e poi quella est, sfruttando la tua precisissima relazione e anche la tua preziosa traccia GPX, grazie! La giornata è stata spendida, soprattutto al mattino (ero a Casera Razzo alle 8.15), il panorama da entrambe le cime semplicemente strepitoso. Ho trovato la famosa paretina sotto la cima ovest più facile di quello che immaginassi e sono d'accordo con te: I+/II-. Grazie di nuovo e buone montagne! Mauro. |
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27-07-2020 07:55 |
laura.molinari |
Grazie Mauro, è un piacere per me sapere che quanto ho scritto sia stato di stimolo e di aiuto a qualcuno. Tra l'altro, come hai potuto vedere anche tu, è una cima che merita proprio una visita, ma le info reperibili in rete sono piuttosto scarse. Sono contenta anche che tu abbia confermato il mio giudizio sul grado difficoltà della paretina. Mandi mandi e buona montagna!!! |
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27-07-2020 07:55 |
laura.molinari |
Grazie Mauro, è un piacere per me sapere che quanto ho scritto sia stato di stimolo e di aiuto a qualcuno. Tra l'altro, come hai potuto vedere anche tu, è una cima che merita proprio una visita, ma le info reperibili in rete sono piuttosto scarse. Sono contenta anche che tu abbia confermato il mio giudizio sul grado difficoltà della paretina. Mandi mandi e buona montagna!!! |
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