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    Bivacco Groppa Pastour da Arcola
    Prealpi Bellunesi
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaR01

Bivacco Groppa Pastour da Arcola

Avvicinamento

Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina. La tortuosa rotabile che un tempo percorreva la angusta forra del torrente è stata ora sostituita dalla Galleria del monte Fara che in pochi minuti esce nella conca di Barcis. Oltrepassato l'abitato si percorre la statale ancora per circa tre km fino alle case di Arcola dove si può parcheggiare (m 428, comodo spiazzo sulla destra presso le ultime abitazioni).

Descrizione

Si inizia percorrendo circa duecento metri sull’asfalto in direzione di Cimolais e scendendo poi sulla sinistra verso la strada chiusa al traffico che conduce alla foresta del Prescudin. Superata la sbarra ed il ponte sul Cellina, la strada svolta decisamente a destra per entrare a mezza costa nel solco scavato dal torrente Prescudin (cascata). Si passa accanto ad uno sperone di roccia poi la strada compie due larghe anse per poi iniziare un tratto in diagonale sul ciglio del pendio che scende verso il greto principale. Oltrepassato un punto panoramico, si rientra nel bosco andando ad affiancare un torrentello imbrigliato in una serie di vasche. Ancora qualche svolta e la rotabile si esaurisce nel piazzale che ospita il palazzo Prescudin contornato dalla omonima foresta (m 640, panche e tavoli). Da qui si seguono le indicazioni per il bivacco Groppa Pastour (cartello) proseguendo lungo lo sterrato che si inoltra nella val del Tasseit. Oltrepassato il guado, si sale con pendenza un poco più marcata nel bosco di faggio giungendo alla piazzola dove termina la pista. Qui si lascia a destra il sentiero per il monte Medol per proseguire diritti lungo il segnavia CAI n.978 (cartello). Poco prima del 1000 m di quota si esce dalla faggeta per ritrovarsi su un pendio sassoso punteggiato da una rada boscaglia di maggiociondoli e salici. Tralasciata a sinistra la prosecuzione, invero poco evidente, del segnavia CAI n.978 per la Force de Piera, si continua a salire lungo quello che, da qui al bivacco, sarà il segnavia n.978a. Con un marcato traverso a sinistra si giunge alla base del cosiddetto Gravon dai Salz, un lungo pendio detritico che dovremo risalire quasi interamente. Ha qui inizio una serie interminabile di tornantini (sono poco più di un centinaio !) che ci permetterà di guadagnare quota in modo piuttosto monotono, ma senza eccessiva fatica grazie alla pendenza moderata e costante del sentiero. La vegetazione arbustiva è qui formata da salici e mughi mentre sul terreno possiamo osservare tra giugno e luglio le fioriture di biscutella, genziana di Clusius, globularia e ranuncolo ibrido. A metà circa del Gravon dai Salz, intorno a quota 1250, si raggiunge il bivio con il segnavia CAI n.980 per il bivacco Val Zea (segni presso un masso). Lo si lascia a destra continuando a salire a strette svolte su un tracciato ora un poco più rovinato. Lentamente si affianca a destra il possente sperone sul quale si trova il bivacco mentre il nostro sentiero inizia a spostarsi verso sinistra, in un ambiente via via più alpestre, caratterizzato da fazzoletti erbosi sui quali fioriscono il rododendro nano e la primula di Wulfen. Si giunge così a rasentare le pareti rocciose che chiudono a sinistra la testata del vallone mentre un'ultima stretta sequenza conclude la serie di svolte. Il sentiero piega ora a destra traversando in leggera salita tra lingue di ghiaia e praterie discontinue fino a raggiungere il piccolo ripiano che ospita il bivacco Groppa Pastour (m 1617). Come il suo gemello bivacco Val Zea, anche questo è di proprietà dell'Azienda delle Foreste e dispone al suo interno di 9 posti letto con materassini e coperte. Il luogo in cui ci troviamo è particolarmente solitario e poco frequentato e non sarà difficile osservare nelle vicinanze i camosci al pascolo. La traccia che si stacca dietro il bivacco conduce sul monte Paster ma è riservata a escursionisti particolarmente esperti per la natura del terreno che attraversa e per la mancanza di segnalazioni. Per il rientro si utilizzerà il medesimo itinerario.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Rupe
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Giugno
Carta Tabacco
012
Dislivello
1200
Lunghezza Km
18,5
Altitudine min
422
Altitudine max
1617
Tempi
Dati aggiornati al
2010
I vostri commenti
  • 01/11/2020 Bivacco raggiunto venerdì 30 ottobre. Sentieri in ordine, nessun problema. I 1200 metri di dislvello sembrano davvero di meno grazie alla pendenza sempre moderata, direi ottimale e gradevole. La salita, data l'esposizione a nord, è sempre all'ombra, col sole che, almeno in autunno, non arriva mai nemmeno a lambire il bivacco: la sensazione di isolamento che di per sé il luogo trasmette ne é amplificata. Il bivacco è la classica botte rossa, che in questo caso presenta purtroppo un cedimento strutturale che ne compromette la stabilità e ne limita la capienza alle sole brande poste sul lato "sano".Tempistica: 1h dal parcheggio a villa Emma;3h circa da quest'ultima al bivacco
  • 19/07/2016 Raggiunto domenica scorsa da Arcola come da precisa relazione SN. Il Gravon dai Salz con i suoi 100 e passa tornanti da risalire, è la parte più suggestiva del percorso per la bellezza selvaggia dell'ambiente in cui ci si muove. Un pò d'attenzione per non uscire dal sentiero dove questo risulta un pò rovinato, impossibile tagliare i tornanti. Purtroppo la frequentazione è scarsa, lo dimostra il diario del bivacco risalente al 1994 e non ancora terminato! Noi eravamo i terzi visitatori per quest'anno. Un itinerario mediamente lungo ma non difficoltoso per l'assenza di tratti ripidi od esposti, di grande soddisfazione, che sconsiglio tuttavia col gran caldo. Unico neo forse il rientro lungo l'asfaltata Val Prescudin, che un pò pesa dopo i sassi del Gravon.
  • 26/06/2014 26/06/2014 Sono salito oggi in solitaria al Biv. Groppa Pastour(seconda presenza del 2014 sul diario presenze).Sentiero ben segnalato.Ambiente solitario e selvaggio, con molteplici fioriture fino a metà percorso, dove risaltano i gialli maggiociondoli in un mare verde.La parte finale(2 ore)è un'interminabile zigzagare su terreno ghiaioso.Dopo 3,30 ore arrivo al bivacco, dove il silenzio viene rotto da una decina di camosci.Bella la vista su Barcis ed il suo lago con il M. Raut e il gruppo del Resettum sullo sfondo.Giornata decisamente appagante
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