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    Gruppo di Bocche - Traversata Viezzena
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BlogSentieriNatura
lunedì 4 settembre 2006

Alta Via della Viezzena

E' una traversata quella di oggi. Inoltre toccheremo una cima, e pur non avendolo previsto, una seconda. Disponiamo di due auto in quanto siamo in compagnia di amici. Un'auto è stata posizionata la sera prima a Predazzo in modo da ritrovarla all'arrivo.
01-La cresta orientale della Viezzena01-La cresta orientale della Viezzena
02-La costa di Viezzena02-La costa di Viezzena
Da Soraga, dove siamo alloggiati, risaliamo il primo tratto della val di San Pellegrino fino agli impianti dell'Alpe di Lusia. Scesi alla stazione superiore di Valbona, su pista un po' noiosa, chiaccherando del più e del meno, ci alziamo di quota facendo attenzione a non mancare il 632. La biforcazione a sinistra ci farà passare sotto la linea degli impianti per poi arrivare quasi in falsopiano fino al passo di Lusia.
03-Il caratteristico profilo del Latemar03-Il caratteristico profilo del Latemar
04-I primi colori dell'autunno sulle pendici della Viezzena04-I primi colori dell'autunno sulle pendici della Viezzena
La forcella è un affollato crocevia di sentieri e strade forestali, ce ne scostiamo volentieri risalendo la bella linea di cresta che ci porterà alla cima della Viezzena. Il percorso è facile e divertente, non presenta strappi ripidi ed inoltre è molto panoramico. Sulla cima, presso la piccola croce, ci soffermiamo più del solito pensando di avere già alle spalle tutta la salita. Poi Ivo ci richiama alla realtà: la traversata è ancora lunga, non dovrebbe presentare difficoltà ma quello che è certo è che ci sono 1500 m di dislivello da scendere.
05-Praterie discontinue 05-Praterie discontinue
06-Le Pale di San Martino dalla cima della Viezzena06-Le Pale di San Martino dalla cima della Viezzena
07-La cima della Viezzena07-La cima della Viezzena
Il primo tratto della discesa è molto panoramico e divertente. Puntando a nord ovest ci si tiene lungo il filo di cresta o poco a sinistra tra pale erbose frammiste a roccette. Presso la quota 2302 la cresta piega di 90 gradi a sinistra trasformandosi nella bella Costa di Viezzena. La si segue lungamente in ambiente sempre aperto e panoramico fin dove essa sfuma nella insellatura a quota 1950.
08-La cresta ovest della Viezzena08-La cresta ovest della Viezzena
09-Sui verdi presso la quota 230209-Sui verdi presso la quota 2302
10-Lungo il panoramico crinale10-Lungo il panoramico crinale
Le ore passano e fa più caldo del previsto. Dalla sella scorgiamo la successiva elevazione con croce di vetta. Sperando di poterla evitare proseguiamo lungo quello che dovrebbe essere il segnavia 659. Avvicinandosi però, ci rendiamo conto che il sentiero va proprio in quella direzione. Siamo ormai un po' stanchi e anche la piccola risalita obbligata al monte Mulat ci sembra faticosa. Siamo scesi "solo" a 2150 m e Predazzo è molto più in basso.
11-Alle pendici del Mulat 11-Alle pendici del Mulat
12-Uno sguardo all'indietro sul crinale percorso12-Uno sguardo all'indietro sul crinale percorso
13-Il gruppo della Roda di Vael13-Il gruppo della Roda di Vael
Inizia così la lunga discesa verso Predazzo su una larga mulattiera che indugia in anse e tornanti. Per fortuna troviamo una provvidenziale sorgente al cui prosciugamento contribuisco volentieri. E' solo nell'ultima parte del tragitto che si inizia a scendere come si deve verso il fondovalle anche se le ginocchia non gradiscono. Bisogna accelerare un poco, siamo prossimi all'orario di chiusura negozi e devo fare alcuni acquisti per la cena di stasera... per non parlare dei nostri amici che hanno orario obbligato per la cena in albergo; è necessario anche andare a riprendere la seconda auto... Correndo un po' alla fine tutto si conclude felicemente.
Domani sarà giorno di riposo.
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