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    Creta - Monte Gigilos da Xyloskalo
BlogSentieriNatura
mercoledì 13 ottobre 2021
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Monte Gigilos da Xyloskalo

La vetta di Gigilos (ma troveremo anche la dicitura Gingilos) si trova nel gruppo dei Lefka Ori, le Montagne Bianche della parte orientale di Creta. E' una cima frequentata da chi vuole apprezzare il panorama sui due mari e sull'isola dall'altezza dei suoi 1980 metri.
01-Il sentiero poco dopo la partenza01-Il sentiero poco dopo la partenza
02-Il primo tratto della gola di Samaria02-Il primo tratto della gola di Samaria
Si raggiunge con l'auto il parcheggio di Xyloskalo (m 1230). Il parcheggio è lo stesso per la discesa della celebre gola di Samaria ed è soggetto a un ticket (5 euro). Accanto al posto di ristoro si dipartono i due sentieri. Non possiamo sbagliare. C'è quello affollatissimo per la gola di Samaria (sono arrivate da poco centinaia di persone, ho contato più di sette pullman) e quello più a destra per il Gigilos, il nostro, segnato dai segnavia giallo neri. Il sentiero si snoda su fondo sassoso di pietre grigie, ed è stato attrezzato con gradini. Sale subito ripido a piccole svolte tra cespugli spinosi. Ci accorgiamo che le piante che punteggiano il versante non sono pini come sembrano da lontano bensì cipressi, dai tronchi molto particolari e ritorti, quasi scultorei, molto interessanti da vedere.
03-Sulla cresta si nota la depressione di forcella Afchenas03-Sulla cresta si nota la depressione di forcella Afchenas
04-Grande cipresso lungo il sentiero04-Grande cipresso lungo il sentiero
Alcune capre compiono vere acrobazie per brucare qualche germoglio sui rami in bilico sui precipizi. Man mano che ci si alza la visuale si allarga alla grande piana di Omalos, col laghetto abbeveratoio e le greggi al pascolo. Abbiamo percorso in auto poco fa questa caratteristica grande pianura. Alla erta salita segue un tratto di rettilineo. Ci accorgiamo che davanti a noi alcuni grandi speroni di roccia costringono il sentiero a perdere leggermente quota per evitarli più in basso. Lungo questo tratto il sentiero traversa un grandioso arco di roccia (Xepitiras) accanto a gruppi di cipressi, dove raggiungiamo una coppia di turisti inglesi. Tra sfasciumi rocciosi si continua a scendere per arrivare alla base del torrione da aggirare poi ci si infila poi in uno stretto caratteristico passaggio tra il corpo della montagna e uno sperone levigato. Nel cielo volteggiano alti i grifoni: conosciamo bene questa specie di avvoltoi per averli visti numerose volte in Friuli. Lungo gli sfasciumi si incontra un riparo con muretto a secco sotto un grande masso. Ancora un breve tratto in leggera salita e ci si ritrova alla base del ghiaione che porta alla forcella Afchenas, presso la fonte Linoseli, una successione di vasche di metallo riempite di acqua corrente da un tubo di gomma. Il sentiero continua consolidato da tondini come all'inizio e risale a larghi tornanti: la pendenza, fatti salvi alcuni tratti rovinati, è sempre molto omogenea.
05-Verso la  forcella Afchenas, tra sfasciumi e nebbia05-Verso la forcella Afchenas, tra sfasciumi e nebbia
06-Vista sulla piana di Omalos06-Vista sulla piana di Omalos
Alla forcella Afchenas (m 1706) purtroppo incontriamo la nebbia che volteggia e in breve ci avvolge. Mentre scrutiamo l'andamento delle nubi ci raggiungono i due inglesi che sembrano proseguire senza timori per la probabile doccia. Dall'insellatura prendiamo la direzione a sinistra, su traccia segnalata da piccoli bolli e ometti. Lungo questa si sale spostandosi a destra per andare a superare una serie di placche rugose che forniscono buon appiglio, ma ogni tanto ricorriamo anche alle mani per assicurarci l'equilibrio. Dopo un ripiano il sentiero percorre una cengetta esposta sul canalone appena risalito. Dopo questa si arriva alla base di un primo salto gradinato. Inizia a piovigginare con tendenza ad aumentare. Indossiamo le giacche e trovo riparo al vento e all'acqua sotto un masso (posto solo per una persona!). La pioggia si ferma e riprendiamo la marcia. Ci attende un secondo canalino che può essere aggirato sulle rocce di destra (occorre ogni tanto appoggiare le mani).
07-Presso la cima di Gigilos07-Presso la cima di Gigilos
08_Nebbie in arrivo a forcella Afchenas 08_Nebbie in arrivo a forcella Afchenas
09-Colori autunnali lungo il sentiero09-Colori autunnali lungo il sentiero
Dopo questo punto il sentiero non presenta più tratti impegnativi, si prosegue facilmente seguendo i segni multicolore e gli ometti. Arrivati alla base del pendio finale ricompaiono alcuni tornanti comodi, che ci guidano tra alcune rocce curiosamente stratificate fino all'ometto della prima vetta del Gigilos (m 1980) dove ci fermiamo e dove addirittura ci fa visita per poco anche il sole. La seconda cima, ben visibile da qui, è contrassegnata da paletto ed è stata raggiunta dagli inglesi. E' di 5 metri maggiore, separata dalla prima da terreno tormentato e roccioso. La discesa avviene lungo il medesimo itinerario.
10-L'arco di roccia Xepitiras10-L'arco di roccia Xepitiras
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