Avvicinamento
Dalla statale 13, Pontebbana, poco prima di Dogna si imbocca la stretta rotabile che sale alle frazioni di Piccolcolle, Visocco e quindi Plagnis dove ha termine il tratto asfaltato e dove si può parcheggiare (m 798, disponendo di automezzo opportuno si può proseguire fino al divieto di transito).
Descrizione
Si inizia a camminare lungo la pista forestale che in breve asseconda il marcato impluvio del rio Visocco poi traversa lungamente con qualche modesto saliscendi nel rado bosco che ricopre il versante orientale del
Montusel. A circa metà traversata, la pietra frontale di una fontana, datata 1915 ed eseguita da un reparto del genio, ci ricorda come queste montagne siano state oggetto di numerose opere di fortificazione e collegamento nel periodo immediatamente precedente alla Grande Guerra. Con una ripida rampa cementata si giunge al
panoramico ripiano che ospita le case di
Costamolino (m 794) a cui si può giungere anche dal fondovalle tramite la mulattiera che sale dal ponte sul Rio del Molino (vedi variante). La strada che giunge da Plagnis ha contribuito ad evitare che il
borgo fosse completamente abbandonato e così si sono potute risistemare convenientemente alcune abitazioni. Da
Costamolino si segue il segnavia CAI n.427 tramite il quale si sale in breve alle case Torgul (m 854, fontana,
panoramico ripiano) dove termina anche la strada sterrata. Pochi metri dopo fare attenzione al bivio segnalato dove si lascia a sinistra il segnavia CAI n.426 che conduce alla forcella Agar da lis Tais e si continua a destra lungo il 427. Il sentiero ora sale deciso a strette svolte portandosi su una dorsale boscata dove si sviluppa un bosco misto a
pino nero,
orniello,
nocciolo e
faggio, tipico delle pendici assolate esposte a meridione. Nel sottobosco di maggio si possono riconoscere
anemone a tre foglie e l’
elleborina bianca. Proseguendo lungo il crinale si passa accanto alla schiarita degli stavoli Marcon che il bosco sta lentamente riconquistando. Oltre la casera, che comunque il sentiero non tocca, ci si sposta sul versante sinistro, raggiungendo con una lunga diagonale nella pineta uno sperone roccioso affacciato sul vallone del Rio del Molino. Da qui prende inizio una serie di ampi tornanti che ci portano a risalire verso il Plan de le Frate. Volendo visitare questa antica radura di pascolo circondata da un boschetto di
larici, occorre lasciare il sentiero e salire brevemente sulla destra (il punto migliore è poco dopo i resti di una pozza). Proseguendo lungo la dorsale boscata si può giungere a visitare la quota 1406, dove si apre una bella visuale sulla costa appena salita.
Ritornati al sentiero CAI, si esce dalla vegetazione arborea e, con un paio di svolte, ci si porta sul ripido versante meridionale del
Montusel. Qui la mulattiera si trasforma in sentiero poco marcato ed inizia a traversare in ambiente più aperto tra
mughi,
ginestre,
eriche e pini isolati. Sulle balze erbose spiccano invece le fioriture dell’
anemone alpino e della
genziana di Clusius. Si prosegue tagliando in diagonale una serie di pendii erbosi un poco esposti fino ad aggirare uno sperone oltre il quale si intravede la
forcella del Montusel. Con andamento ora pressoché orizzontale ci si immette nella valletta che scende dalla forcella stessa. La si risale aggirando alcuni piccoli smottamenti ed i nevai residui che a primavera si possono ancora incontrare fino a giungere ad un bivio poco marcato. Qui si lascia a sinistra la prosecuzione del sentiero CAI n.427 (attualmente dismesso) e con breve risalita si guadagna l’ampio intaglio della
forcella del Montusel (m 1764), affacciata sui dirupi orientali del monte Cozzarel. Dalla forcella una traccia, indicata anche da alcuni ometti, sale a destra, dapprima tagliando il pendio poi rimontando a tornantini il ripido fianco erboso del
Montusel fino a raggiungerne senza particolari difficoltà la vetta (m 1881,
panorama ampio ed inconsueto). La solitaria cima è costituita da una affilata cresta che prosegue verso settentrione fino alla elevazione del monte Chiaveli mentre precipita assai ripida sul versante affacciato verso il Canal del Ferro. Sui detriti sommitali si possono osservare le fioriture della
orecchia d’orso, della
draba gialla e della rara
genziana del monte Tricorno. Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.
Variante in salita dalla Pontebbana
Il sentiero CAI n.427 che si utilizza per raggiungere la vetta del
Montusel in realtà ha origine dal fondovalle, 2 km circa dopo Chiusaforte, all'altezza dello sbocco del vallone del rio del Molino (m 397). Qui una antica mulattiera sale a svolte gradinate lungo la ripida costa che chiude a nord il vallone. Più in alto, dopo un tratto rettilineo, il sentiero costeggia un dirupo che precipita sulla destra ed esce infine su terreno più aperto in vista delle case di
Costamolino. Tale variante può essere utilizzata al posto del meno interessante avvicinamento da Plagnis ma richiede ulteriori 400 metri di dislivello. La semplice prosecuzione fino alle case Torgul ed agli stavoli Marcon può costituire la meta di una breve escursione di mezza giornata.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Uomo