Avvicinamento
Percorrendo da Tolmezzo la Strada Statale n.52bis, giunti all'altezza di Arta Terme si entra a destra percorrendo via Carducci e quindi via Marconi. Con quest'ultima si esce da Piano d'Arta poi, dopo il ponte sul rio Randice, si devia a destra (indicazioni per il sentiero del Lander). Oltrepassati il maneggio e la maina Madonute si prosegue ancora lungo una stretta rotabile fino ad incontrare l'inizio del sentiero (m 680, piccolo parcheggio, cartelli, segnavia CAI n.408).
Descrizione
Seguendo le indicazioni per il sentiero del Lander si imbocca una mulattiera che sale decisa nel bosco a prevalenza di
abete rosso per poi proseguire con una serie di svolte a pendenza più moderata. Oltrepassata una radura con stavolo a circa 1150 m di quota, si raggiunge terreno più aperto nel quale si possono osservare le numerose specie di farfalle che frequentano le radure dei boschi, in particolare gli appartenenti alla famiglia dei Satiridi come la
arcania, la
maera e l'
erebia euriale.
Si rientra nuovamente nel bosco presso alcuni grandi
faggi. Pochi metri dopo la ampia mulattiera piega a destra verso il
bivacco Lander e i
campanili del Lander
che ci daranno l'opportunità di visitare una zona particolarmente interessante dal punto di vista geologico. Si tratta di un belvedere affacciato sui caratteristici pinnacoli conosciuti con il nome di Campanili del Lander. Lasciato quindi il segnavia CAI n.408 che prosegue verso
cima del monte Cucco, si raggiunge il
bivacco Lander, completamente rinnovato nel novembre del 2016. Osservando con attenzione i fiori delle radure è facile scorgere alcune piccole farfalle dalla vistosa colorazione
verde metallico oppure
rossa e nera. Sono le zigene, piccoli lepidotteri dal volo lento e di abitudini diurne. A monte del bivacco il sentiero sale nuovamente costeggiando una vasta zona di erosione e raggiungendo in breve
belvedere con la Madonnina del Lander a quota 1300 circa. Qui un cartello illustra in dettaglio la genesi delle bizzarre formazioni che caratterizzano le tormentate pendici meridionali del
monte di Rivo e del
monte Cucco.
All'inizio dell'estate è possibile osservare qui la vistosa fioritura del
giglio rosso. Per la discesa si utilizzerà il medesimo itinerario.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri della Rupe