Avvicinamento
Dalla località di Sella Nevea, raggiungibile da Chiusaforte attraverso la statale n.13 Pontebbana, scendere verso Cave del Predil. Giunti al bivio con la strada che sale al Passo del Predil, la si segue a destra oltrepassando l'emissario del
lago e la successiva galleria. Ci si alza fino al al terzo tornante (dei quattro che salgono al passo) lasciando l'auto nel piccolo parcheggio antistante (m 1106). Al bivio si può giungere anche da Tarvisio risalendo la Val Rio del Lago.
Descrizione
Dal tornante si imbocca una mulattiera larga ma inerbita che si stacca dalla curva lasciando a destra la pista sterrata che scende verso il
lago. Immediatamente si arriva al piccolo greto del Canale del Predil, che incontreremo ancora più in alto, e lo si attraversa. Sul lato opposto si ritrova un buon sentiero che si alza a comode svolte nel bosco di
faggio. Tramite questo in breve si arriva a ridosso dei primi ricoveri di guerra, ricavati nel costone roccioso alla nostra destra. Si tratta di nicchie, talvolta con galleria retrostante appena accennata, che mostrano ancora i resti delle coperture. Il sentiero non è segnato ma lo si percorre con facilità seguendo qualche ometto e visitando i vari appostamenti. Intorno ai 1300 m di quota si arriva al ripiano che ospitava la prima delle due batterie qui collocate dall'esercito austroungarico. Ci si può arrivare facilmente spostandosi qualche metro sulla destra fino alla piazzola quadrata con annessa postazione blindata. La seconda si trova a quota 1400, anch'essa sulla destra del sentiero che ora inizia un tratto a pendenza più gradevole, immerso in una luminosa
faggeta. Con un traverso, dopo avere assecondato una gola rocciosa (attenzione al ghiaino) ci si porta su terreno più aperto, sul fianco del Canale del Predil. Alle nostre spalle ha fatto la sua comparsa il paese di Cave con la soprastante ferita della cava, aperta sui fianchi del
monte Re. Qui il bosco ad alto fusto lascia definitivamente il posto alla boscaglia di
mughi,
sorbi e
larici mentre sul terreno della tarda estate si notano le
asclepiadi e le
genziane sfrangiate. Lasciata sulla sinistra la deviazione, poco evidente, che imboccheremo al ritorno (m 1425, sorgente), il sentiero riprende a salire lungo il canalone mirando alla cresta dirupata che unisce la
Cima dei Mughi al Nemske Glave. Con una serie di svolte ci si accosta ad una forcelletta alla quale si può anche arrivare per gettare uno sguardo sull'opposto versante dove scende una gola stretta e ripidissima. Il nostro percorso invece piega a destra alzandosi sul pendio di
mughi e roccette con un panorama che va via via aprendosi verso est. In breve si arriva ad un ripiano e successivamente al punto più elevato della
Cima dei Mughi (m 1596, grande cippo confinario). Nonostante la quota modesta, la visuale è assai ampia, limitata un poco solo dalla vicina mole della
Cima del Lago. Meritevole da qui è la breve deviazione per visitare l'osservatorio di vetta che si trova poco più sotto, in direzione del
Lago del Predil. Una traccia aperta tra i
mughi aggira una macchia impenetrabile e conduce al ripiano con i resti dell'edificio. Molto interessante è anche la presenza di quattro aperture cilindriche ben conservate nel muro a settentrione: servivano alla trasmissione e ricezione di segnali ottici ed erano puntate verso il forte del Lago e verso la batteria del Passo del Predil.
Per il rientro si ritorna sui propri passi fino al bivio a quota 1425 dove c'è la possibilità di imboccare il sentiero per il Passo del Predil. Questo scende a destra verso il greto e lo attraversa portandosi sulla destra orografica del canalone. Il camminamento prosegue ora sopra ripide balze, ma è ben conservato ad eccezione di un punto che richiede attenzione (aggirabile eventualmente in alto). Progressivamente ci si sposta verso destra rientrando nel bosco e raggiungendo terreno decisamente più agevole. Arrivati alla linea di confine con la Slovenia, si prosegue a scendere mirando al passo che già si intravede poco più in basso. Raggiunta la frequentata strada asfaltata presso il valico confinario, la si segue a sinistra fino al parcheggio con la possibilità di visitare anche la batteria di Sella Predil.