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    Appennino Tosco Emiliano - Sasso Tignoso
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    Appennino Tosco Emiliano - Sasso Tignoso
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    Appennino Tosco Emiliano - Sasso Tignoso
BlogSentieriNatura
mercoledì 15 giugno 2005

Sasso Tignoso

Occupa poco tempo la breve salita alla cimetta che abbiamo voluto percorrere il primo giorno. Oggi infatti è giornata di spostamento e non abbiamo molte ore a disposizione. Il Sasso Tignoso è una rupe di origine vulcanica, la maggiore di questo tipo della provincia di Modena e deve il suo nome all'asperità del pur breve percorso. Il sasso si raggiunge con poco dislivello e si eleva piuttosto isolato, evidenziando i pinnacoli e le articolazioni della roccia.
01-La cappella sulla pista al Sasso Tignoso01-La cappella sulla pista al Sasso Tignoso
02-Le articolazioni rocciose del Sasso Tignoso02-Le articolazioni rocciose del Sasso Tignoso
03-La pista sotto il Sasso Tignoso03-La pista sotto il Sasso Tignoso
04-L'appennino modenese ai piedi del Sasso Tignoso04-L'appennino modenese ai piedi del Sasso Tignoso
Da Sant'Anna Pelago abbiamo proseguito per il passo delle Radici, svoltando però a destra prima di arrivarci (direzione Roccapelago). Con un occhio alla carta superiamo Case Giovannoni fino ad incontrare il segnavia n.565 dove si parcheggia. La salita al Sasso Tignoso è una deviazione dalla via Vandelli, percorso storico progettato nel 1700 dall'architetto omonimo ai tempi del Ducato di Modena e Reggio. Percorso un tratto piacevole su pista, entriamo nel bosco che si sviluppa alla base del Sasso. Usciti in breve su pendici più aperte, siamo praticamente già sotto le rocce sommitali, articolate in guglie abbastanza aspre sulle quali si abbarbica una vegetazione particolare. La coltre erbosa continua fin quasi sotto le rocce della vetta dove è stata posta una croce (m 1487).
05-I prati del Sasso Tignoso05-I prati del Sasso Tignoso
06-Sassifraghe sulla vetta del Sasso Tignoso06-Sassifraghe sulla vetta del Sasso Tignoso
07-Parnassius mnemosyne07-Parnassius mnemosyne
Commenti
  • 19/06/2017 Sant'Anna Pelago mi accoglie con un interessante cartello: paese dei duroni e del pecorino, poi per trovare la Via Vandelli faccio un po' di volte su e giù, in auto, per quelle straducole che la via per Rivalpo mi pare una quattro corsie...alla fine mi piazzo dove vedo il cartellone del Parco del Frignano, le pietre del diavolo, è lui, il Sasso Tignoso. Pista sassosa, ai lati, oltre il reticolato, mucche curiose mi accompagnano, a destra, spazi più aperti, il regno di alcuni cavalli. In breve il chiaro cartello del Cai di Modena mi impone di decidere: diretta, normale o Vandelli? Diretta naturalmente, ed è proprio diretta, fra zolle aride e sabbia rossastra, un qualcosa sguscia via lentamente, tiro su la testa solo per cercare quei paletti bianco/rossi e poi croce di metallo a destra, grande “croce” fatta di qualche stecco, a sinistra. Davanti individuo quelle che saranno le mete dei prossimi giorni, tutto silenzio sotto il sole delle 14; comoda discesa per la via normale in un bel bosco.
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