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    Monti della Laga - Cascata delle Scalette
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sabato 21 giugno 2014

Cascata delle Scalette da San Martino

Dopo un lungo viaggio in autostrada, inizia la nostra vacanza ad Amatrice, la cittadina che abbiamo scelto come base strategica per visitare i Monti della Laga. E' ormai pomeriggio e dopo tante ore impiegate in auto per arrivare qui, una breve passeggiata è quello che ci vuole.
01-Le pendici del Monticello01-Le pendici del Monticello
02-Le pendici di Cima Lepri02-Le pendici di Cima Lepri
03-Il rio del Fosso di San Martino03-Il rio del Fosso di San Martino
Dopo la sosta in albergo riprendiamo l'auto e da Amatrice procediamo lungo la strada per Retrosi e da qui alla chiesa di San Martino. Questo ultimo tratto coincide anche con il Sentiero Italia. Parcheggiata l’auto presso l'antica chiesetta (m 1150 circa), si imbocca la pista (segnavia bianco rossi) che sale verso le pendici di Cima Lepri. I nomi di queste montagne non ci sono ancora familiari: lo diventeranno a poco a poco nei prossimi giorni.
Dapprima all’interno di macchie boscate, poi all’aperto, ci si accosta progressivamente alle pendici del Monticello, punteggiate dalle ginestre. Con un marcato tornante la pista va ad innestarsi nel solco del fosso di San Martino, mentre in lontananza già si intravedono i salti della cascata delle Scalette, la nostra meta. La comoda pista si esaurisce presso una presa dell’Enel e poco più avanti il sentiero interseca il greto principale in un punto comodo per il guado. Si prosegue risalendo il pendio erboso di Ciufficolle fino ad una insellatura presso la vetta del monte Doro. A destra in pochi minuti si potrebbe raggiungere il grande ripiano sommitale, ma è tardi e pieghiamo direttamente a sinistra verso Colle Piano, in direzione della cascata.
04-Le ripide pendici di Cima Lepri04-Le ripide pendici di Cima Lepri
05-Nei prati del Monte Doro05-Nei prati del Monte Doro
06-Fioriture di asfodeli presso la Cascata delle Scalette06-Fioriture di asfodeli presso la Cascata delle Scalette
La traccia attraversa una vasta radura orizzontale coperta da alte erbe tra le quali spiccano vistose fioriture di asfodeli. La breve deviazione si esaurisce sulla costa affacciata sul fosso di Pié di Lepre, magnifico belvedere sulla cascata. In questo impluvio vengono convogliate le acque dei nevai ancora presenti sulla soprastante Cima Lepri. Gli strati rocciosi, orizzontali, sono stati messi allo scoperto dallo scorrere delle acque e formano dei gradoni naturali. L’acqua quindi scende un salto dopo l’altro in una magnifica scenografia a balzi che dà il nome alla Cascata delle Scalette.
Durante il rientro, a poca distanza dalla chiesa di San Martino, nella penombra del boschetto, un grugnito ci intima di arrestarci. Una femmina di cinghiale, ferma sulla stradella, ci guarda con un certo sospetto e ripete il suo verso, evidentemente poco felice di avere compagnia. Ancora pochi secondi e dalla vegetazione escono alcuni cinghialetti che attraversano la strada. Solo allora la madre si allontana nella vegetazione trotterellando con loro.
07-I salti d'acqua della Cascata delle Scalette07-I salti d'acqua della Cascata delle Scalette
08-Le estese fioriture di Colle Piano08-Le estese fioriture di Colle Piano
Tornati all'auto, dedichiamo qualche minuto anche alla chiesetta di San Martino: purtroppo è chiusa e la possiamo osservare solo dall'esterno. Il portale è in pietra arenaria, un materiale che si consuma con le intemperie. Sull'architrave si distinguono alcuni stemmi e l'incisione rappresentante l'Annunciazione.
Una passeggiata breve e non faticosa per un primo contatto con i monti della Laga. Per i nostri standard abbiamo camminato poco, ma siamo comunque pronti per la prima degustazione del piatto cittadino: la pasta all'Amatriciana.
09-Affioramenti colorati nel fosso di San Martino09-Affioramenti colorati nel fosso di San Martino
10-Particolare della Chiesa di San Martino10-Particolare della Chiesa di San Martino
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