Il settore sudoccidentale di Pisticci è caratterizzato da una vasta zona solcata da calanchi. Le loro forme diverse, rese possibili dall'azione degli agenti atmosferici nel tempo sull'argilla, suggeriscono al visitatore di trovarsi in un enorme parco sculture.
Pista e tracce attraversano il territorio disegnando un anello che ha come punto di mezzo il borgo di Pisticci.
Da Matera in direzione sud superiamo il corso del Basento. Lasciamo poi la SS 407 per imboccare la SS176; la seguiamo in direzione Craco fino a svoltare a sinistra (cartelli indicano la direzione da prendere per Teatro dei Calanchi, il caratteristico evento agostano). Ci si insinua tra coltivazioni di olivi, intercalate dai celebri calanchi qui presenti a guisa di piccole montagnole, rigate da lunghi solchi.
01-Il paesaggio dei calanchi di Pisticci
02-Camminando tra i calanchi
Parcheggiamo l'auto presso un punto comodo dove oggi sono presenti gli addetti alla raccolta delle olive. Proseguiamo per un bel tratto in piano su asfaltata che più avanti si trasforma in sterrata. Siamo già inseriti nel paesaggio fiabesco dei calanchi, dominato alla nostra sinistra da Pisticci che spicca alta, quasi sorretta dal basamento roccioso rigato dai solchi calanchivi: un ambiente lunare. Quando la strada compie una ansa verso destra la lasciamo a favore della stradella a sinistra. Alla prossima deviazione prendiamo ancora a sinistra. L'itinerario da noi percorso non è segnalato: seguite la traccia gps. Oggi il fondo è secco ma con l'umidità o la pioggia questa sorta di polvere pressata diventa vero fango come avremo modo di verificare qualche giorno dopo nei pressi di
Aliano.
03-I calanchi che circondano Pisticci
04-Forme arrotondate tra i calanchi
Arriviamo a un ripiano dove si trova una pozza d'aqua circolare. Oltrepassiamo la recinzione seguita finora (paletti con filo di ferro) per continuare oltre su mulattiera.
Dopo una prima salita su tratturo fangoso raggiungiamo l'orlo di un'altra conca in vista di Pisticci. Il paesaggio è coperto da erba ormai gialla e secca, gli unici verdi sono dati dalle ginestre e dagli uliveti più in basso.
Procediamo sulla traccia di fango secco alternando dossi che delimitano piccole vallette ricche di calanchi. Superiamo un altra pozza asciutta districandoci tra alcune diramazioni. Ci portiamo sia per distanza che per dislivello sempre più vicini a Pisticci. Tra la vegetazione spicca, tra alte piante di ferule secche, il colore giallo dei zafferanastri fioriti.
Arranchiamo un po' sull'ultimo pendio che ci separa dal limitare del paese, utilizzato come discarica di oggetti, per giungere alla stradella di servizio a una azienda agricola. Ora non ci resta che passeggiare in paese, al belvedere della chiesetta della Immacolata Concezione, ai ruderi del Castello Normanno. La storia di Pisticci è segnata da spaventose frane dovute alla qualità argillosa del terreno, la stessa caratteristica che rende possibile la formazione dei calanchi. Dopo il catastrofico evento della fine del 1600 che distrusse una intera parte del paese, fu costruito il rione Dirupo dalle case chiare.
05-Il borgo di Pisticci
06-Vista sulla vasta zona dei calanchi
07-Il rione Dirupo a Pisticci
Per la discesa siamo ritornati alla stradella dove avevamo raggiunto il paese in precedenza. Pochi metri prima del punto in cui eravamo saliti, troviamo la stradicciola inerbita per la nostra discesa. Rispetto al percorso dell'andata, ora seguiremo maggiormente la linea di dorsale senza tanti saliscendi. Nel primo tratto il percorso si accosta a uno splendido calanco che segna tutto il versante di destra. Dopo un panoramico percorso sulla crestina che divide i due valloni si arriva in un punto dove le tracce si moltiplicano (tenersi sul tracciato GPS). Ci teniamo comunque sulla destra per puntare verso l'uliveto che si vede più in basso in lontananza. Ci si innesta sulla stradella di servizio per poi sfociare sull'asfaltata, che percorriamo a sinistra per ritrovare l'auto.
08-Altri estesi calanchi lungo il rientro